È da poco più di dieci giorni che Cosenza – ma la vicenda sta cominciando a trovare spazio anche sui media nazionali – si interroga sulla morte di Iaria Mirabelli, avvenuta lo scorso 25 agosto a causa, si è detto sul momento, di un incidente sulla strada del rientro da una gita domenicale col suo compagno. E tuttavia, nei giorni successivi, le modalità dell’incidente testimoniate dalle persone accorse sul luogo dello stesso, hanno cominciato ad alimentare forti perplessità sull’esatta dinamica delle circostanze che hanno portato alla morte di Ilaria. Perplessità mai fugate dalle indagini in corso che sembrano procedere a rilento, ammantate da una fitta cortina di silenzi, suscitando dubbi e sospetti sui contorni effettivi della vicenda. Non intendiamo evidentemente sostituirci alle autorità preposte alle indagini, né tanto meno emettere sentenze che spettano al potere giudiziario, e tuttavia crediamo sia urgente fare chiarezza. La tragica morte di Ilaria forse potrebbe non essere stata causata da un “banale” incidente stradale – volutamente usiamo il condizionale – perché spesso ciò che appare può non essere ciò che è. Lasciare che ancora ad oggi circolino voci incontrollate, non suffragate da riscontri oggettivi, rischia di ostacolare l’emergere della verità ed è un’offesa alla memoria di Ilaria ed una mancanza di rispetto per la sua famiglia prostrata dal dolore. Per questo non possiamo non unirci al grido di verità e giustizia per Ilaria che di giorno in giorno sta diventando sempre più forte e non può più restare senza risposta.

Coordinamento Donne Spi Cgil Calabria